Al Sig. Presidente della Regione Siciliana
On.le Nello Musumeci
Al Sig. Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana
On.le Gianfranco Miccichè
All’Assessore Regionale alla Salute
On.le Ruggero Razza
Agli On.li Componenti della Commissione della Salute dell’Assemblea Regionale Siciliana
Ai Sig.ri Presidenti dei Gruppi Consiliari dei Partiti dell’Assemblea Regionale Siciliana
Oggetto: Petizione Pro Ospedale Barone Lombardo di Canicattì
L’insorgenza della pandemia del corona-virus nella Nazione ha riacceso, anche nel nostro territorio, un annoso dibattito avente per oggetto la funzionalità delle strutture sanitarie del comprensorio di Canicattì.
In particolare viene denunciato il fatto che l’ospedale Barone lombardo di Canicattì, pur servendo ben tredici comuni a cavallo tra le province di Agrigento e Caltanissetta con una popolazione stimata di oltre centomila abitanti, nella elaborazione del Piano Regionale della Sanità in Sicilia, sia stato sacrificato e mortificato. Lo stesso infatti, è l’unico dei nosocomi della provincia di Agrigento ad avere una sola sala operatoria malgrado la sua maggiore utenza rispetto ad altri presenti nel territorio provinciale.
Per non parlare del servizio di rianimazione disattivato a suo tempo per carenza di personale e mai più rimesso in funzione.
Tali gravi inadempienze sono state negli anni evidenziate dal Comitato Civico “Pro Ospedale Canicattì” con tutta una serie di iniziative purtroppo cadute nel vuoto.
Non ultima quella organizzata dal Rotary solo due anni fa con la presenza di rappresentanti di vertice della sanità e politici della zona che avevano concordato slla necessità di attenzionare lo stato delle cose dell’Ospedale Barone Lombardo di Canicatti.
Poiché il potere di indirizzare scelte organizzative anche nella sanità è una delle prerogative del potere politico, tale potere, nelle future decisioni dovrà effettuare valutazioni obiettive che dovranno scaturire esclusivamente dalle peculiarità del territorio, dalla densità abitativa e da altri parametri.
Chiediamo pertanto alle Autorità in indirizzo, la revisione del Piano Sanitario Regionale, esigendo che si privilegi l’interesse generale e si consideri l’effettiva necessità di dotare l’ospedale Barone Lombardo di Canicattì di una sala operatoria per la chirurgia e di una sala operatoria per la cardiologia, dal momento che l’unica esistente è quella assegnata al reparto di Ostetricia e Ginecologia, ma in realtà usata per tutte le necessità degli altri reparti.
Chiediamo inoltre la riattivazione del servizio di rianimazione divenuto ormai essenziale in ogni presidio sanitario degno di questo nome e del relativo personale specializzato.
Auspichiamo a questo punto che si attivi un equilibrio tra le strutture ospedaliere esistenti, partendo dall’imprescindibile considerazione che ogni cittadino ha il diritto ad avere l’efficienza dei propri servizi sanitari rapportata alle realtà oggettive del territorio in cui vive.
Tutti noi sottoscrittori della presente petizione confidiamo che le Autorità competenti vogliano finalmente porre fine a questa situazione di disagio ed emarginazione sanitaria fornendo al “Barone Lombardo” di Canicattì le strutture richieste.
Riteniamo opportuno inoltre, mettere in evidenza che i servizi in atto erogati dal nostro ospedale sono apprezzati dalla popolazione per l’impegno e la professionalità di tutto il personale sanitario cui va il nostro sostegno e il nostro ringraziamento.
Pur con i mezzi limitati e le gravi difficoltà del momento, tale personale riesce infatti a garantire il buon andamento della struttura, rassicurando i cittadini con il suo valido operato. A tutti loro, medici, infermieri e addetti vada l’ideale abbraccio di tutta la popolazione.
Va da sé che l’auspicato potenziamento del complesso esistente farebbe del nosocomio canicattinese un vero polo di eccellenza sanitaria, dando lustro, visibilità e soprattutto sicurezza al nostro territorio.
Unendo la nostra voce ed il nostro supporto a quanti, in questi giorni, stanno sollevando il problema, siamo fiduciosi che tale petizione possa trovare il giusto accoglimento da parte delle Autorità in indirizzo.
Invitiamo pertanto tutta la società civile a solidarizzare con tale iniziativa ed aderire ad essa sottoscrivendola.