02 LUGLIO 2016
Discorso del Presidente Giuseppe Scimè.
Passaggio della campana
Anno rotariano 2016 / 2017
Cari Amici Soci,
Gentili Ospiti, Distinti Signori e Signore,
è per me un grande onore assumere la Presidenza di questo Club, fondato 45 anni fa (ha ricevuto la Carta nel 1971) consapevole del fatto che ha un’importante storia alle spalle e che è parte rappresentativa di un Comune altrettanto importante di antiche tradizioni.
In ogni caso la Città di Canicattì non va ricordata per i suoi antichi e pregressi sfarzi, ma per ciò che rappresenta e potrà rappresentare per la crescita culturale, economica ma soprattutto umana nel terzo millennio.
Sarà e non solo per me, un anno di grande impegno e responsabilità, certo di avere intorno amici e collaboratori straordinari, Vi ringrazio tutti per avermi affidato questo incarico.
La cerimonia di “Passaggio Della Campana” rappresenta per noi Rotariani simbolo di continuità, anche con le attività degli anni precedenti, Quest’anno il Presidente eletto del Rotary Internazionale John Germ, ha chiesto a noi rotariani di edificare “ Il Rotary al servizio dell’Umanità”. Il nuovo anno sociale sarà la prosecuzione della Storia di questo Club e la mia attenzione sarà rivolta a seguire e sviluppare la linea già tracciata da coloro che nel tempo mi hanno preceduto, concentrando gli sforzi nell’ambito dell’attivismo civile e della solidarietà abbinando l’attività di service ad una maggiore visibilità del Club stesso, il Rotary è principalmente servizio:
servizio a vantaggio del territorio nel quale si opera – Concetto di servizio deve assumere rilevante significato il ruolo di “Leadership” che è insito nella condizione dell’essere Rotariano. A Voi tutti, amici, chiedo partecipazione e condivisione nella considerazione che “essere Rotariani” ha veramente un senso se tutte le esperienze e i momenti dell’attività sociale sono vissuti in condivisione.
Questi presupposti di frequenza, di coinvolgimento, di partecipazione alle attività ed ai progetti nei quali il Club si troverà impegnato, costituiranno “la vera ricchezza del nostro Club e del Rotary” e quindi necessario continuare a rafforzare ed a stimolare tra di noi il senso di appartenenza al Club ed al territorio, lo spirito di gruppo e l’orgoglio di essere, con lo scopo di rappresentare per tutti un riferimento costante.
Al riguardo, il Consiglio Direttivo ha grande responsabilità e pertanto oltre al compito di organizzare, ha anche quello di comunicare i contenuti che costituiscono la base dell’essere Rotary. Vogliamo che il nostro percorso sia il più possibile condiviso con tutti i Soci del Club – nessuno escluso – perché è un percorso comune a tutti, difficile, faticoso ma che certamente sarà denso di soddisfazioni e ci farà sentire orgogliosi di appartenenza a questo Club e degni del distintivo di cui ci fregiamo che è il simbolo della comunione di scopi, intendi, idee e risorse di un gruppo di persone e che ne esprime la tradizione ed il senso di appartenenza.
Un Club storico e prestigioso non può che darsi e soprattutto raggiungere obiettivi di assoluto rilievo e non si può prescindere da questo e tutti, dico tutti, siamo chiamati a partecipare e contribuire per la realizzazione dei progetti che questo Direttivo in assoluta e totale condivisione sta predisponendo e che presto Vi saranno sottoposti.
Il Rotary è soprattutto amicizia e servizio, quindi al di là delle molte attività che verranno svolte, questo sarà lo spirito del mio anno di Presidenza.
Presento la squadra che mi affiancherà durante questo anno:
Segretario Vito Napoli, Tesoriere Salvo Vinci, Prefetto Roberto Pastore, Consiglieri Luigi Mulone, Francesco Provenzano, Rino Restivo, Giuseppe Grillo, Past President Aldo Galatioto, Incoming President e Vice Presidente Rosario Pascale.
In questo momento credo sia importante per me, ma per tutti noi ricordare la massima di Paul Harris che ricalca molto il mio spirito ed il modo di essere “è con l’amicizia che è stato possibile costruire il Rotary, ma è con la tolleranza che si riesce a tenerlo unito.”
Questo è certamente un momento, seppure programmato nello spirito rotariano da oltre un anno, sempre emozionante, che si vive con soddisfazione, per avere avuto il vostro consenso a rappresentarvi in questo anno portando avanti il testimone che mi è stato consegnato da Aldo.
Quando mi avete indicato come Presidente, ho iniziato a riflettere con più attenzione sui principi del Rotary e su come il nostro Club li ha messi in pratica in tutti questi anni di attività, per individuare le linee guida del mio progetto. “Il Rotary al servizio dell’umanità” qualcosa di sconvolgente ma soprattutto di innovativo aprirsi all’intera umanità porta a superare i confini del proprio territorio, della propria lingua, della propria religione, del proprio uso e pensiero stesso, per aprirsi alla condivisione della intera umanità’, una sfida coinvolgente che ci vedrà impegnati, ma soprattutto consapevoli che ciascuno dovrà compiere la propria parte per la realizzazione del progetto comune.
In questo, credo sia importante comprendere fino in fondo i principi di essere rotariano: c’è un dibattito che ci ha appassionato tante volte, se il Rotary sia più uno strumento per creare ed approfondire amicizie oppure per essere utili nella società civile. Il dibattito è interessante, ed ho riflettuto abbastanza su questo aspetto prima di accettare la Presidenza, quando mi è stata proposta. Sono arrivato alla conclusione che in questi termini, il problema è mal posto, l’amicizia nasce dal condividere i modi per essere utili per la società, e per converso il servizio è possibile quando c’è un sentire comune, cementato da sincera amicizia e stima.
Il fondatore del Rotary, Paul Harris, riteneva che servire l’umanità fosse “la cosa più utile che una persona possa fare”.
John F. Germ ha affermato che “tutti riconoscono cosa significa davvero avere l’opportunità di servire il Rotary, non si tratta di un’occasione di poco conto, ma di una grande opportunità: l’occasione di una vita per cambiare il mondo in meglio, sempre attraverso il servizio del Rotary a favore dell’umanità.
I soci del Rotary di tutto il mondo si mettono al servizio dell’umanità per fornire acqua pulita alle comunità sottosviluppate, promuovere la pace nelle zone di conflitto e rafforzare la comunità attraverso l’alfabetizzazione e l’educazione di base. Inoltre l’impegno più importante rimane quello per l’eliminazione della polio in tutto il mondo. Dopo un anno storico, in cui la trasmissione del polio-virus selvaggio è stato arrestato in Nigeria e tutta l’Africa, Germ ha ricordato che siamo più vicini che mai a debellare per sempre la polio. Dopo i traguardi storici raggiunti lo scorso anno, restano solo due Paesi, l’Afghanistan ed il Pakistan in cui il virus continua a circolare.
Ma tutto ciò rappresenta gli obiettivi avanzati e promossi nel passato, le emergenze di questa epoca ci impongono a valutare, e promuovere soluzioni rispetto ad un popolo proveniente da un continente che si allontana dalle guerre e dalla schiavitù’ per giungere ad elementi base del vivere civile. Ma si badi bene questo processo investe esseri inermi, inconsapevoli delle altrui decisioni e per ciò meritano tutta la attenzione, condivisione e rispetto da parte della società evoluta e mi riferisco ai minori, che senza avere prestato alcuna volontà sono stati trasportati in questa avventura in questo sogno talvolta tragico e pertanto meritano protezione e condivisione in ordine ai principi di umana accoglienza.
Ciascuno di noi è entrato a far parte del Rotary perché siamo stati invitati e perché abbiamo scelto di accettare l’invito. Da quel momento in poi, ogni giorno ci troviamo ad una scelta: se essere semplicemente soci di un Club o essere veramente Rotariani.
Essere Rotariani è un impegno che va oltre la semplice presenza alle riunioni, significa guardare al prossimo, significa accettare di essere responsabili delle nostre comunità e agire di conseguenza; prendendo l’iniziativa, impegnandosi a fare ciò che è giusto e non ciò che è facile. Per fare grande un Club serve il contributo di tutti, Vi assicuro che da parte mia ogni idea sarà apprezzata, ogni suggerimento valutato, tutti dobbiamo sentirci coinvolti anche coloro che non hanno incarichi, perché sapete, alle volte basta un semplice sguardo, una pacca sulle spalle per dare forza, per dare quell’aiuto necessario a proseguire con entusiasmo.
Affrontiamo il nuovo anno Rotariano con il sorriso, poniamoci veicoli di pace e concordia, l’impegno quotidiano nel rispetto dei propri simili, solo così potrà attualizzarsi una società più giusta, ciascuno abbia consapevolezza di essere utile al bene comune. Queste sono alcune espressioni maturate spontaneamente, ma esse rappresentano la strada maestra rispetto all’impegno che ci attende e che la comunità con ansia attende da noi, non li deludiamo perché è forte e determinato il nostro impegno contraddistinto dalla generosità verso i meno fortunati e la consapevolezza che necessita fare emergere i talenti di ciascuno per il progresso ed il bene comune.
Quanta sofferenza presenta la vita degli uomini, ma nel contempo la consapevolezza che l’impervio cammino è anche denso di amore, che è il sentimento più bello ed indelebile da mantenerlo sempre nel quotidiano presente-
Il diritto al cibo ed all’acqua vanno considerati concetti essenziali, come quelli di pace, giustizia sociale, cultura della pace, bio diversità, ambienti biologici diversi, concetti che meritano approfondimento e studio.
Quindi, con l’intelligenza e la creatività, dobbiamo, ciascuno di noi, contribuire a creare una sezione distaccata del Paradiso in questa terra in termini di perfezione ed efficienza.
Ulisse aveva dalla sua parte i consigli della Dea Athena. La furbizia non basta essa va accompagnata con l’intelligenza e la creatività. Ma Soprattutto dalla buona fede di operare con spontaneità per il bene comune, per venire incontro ai simili che nulla chiedono ma che hanno il diritto di ricevere l’umana adesione allo sviluppo socio culturale per proseguire nell’interesse comune il percorso umano denso di partecipazione e progresso. Quindi sboccia spontanea una domanda; Ma è così difficile amare il prossimo? No, talvolta gli stereotipi culturali ci portano a creare falsi steccati impropri alla stessa natura umana e che tendono a dividere qualcosa che non è divisibile: l’amore, ed allora proponiamoci come veicolo di semplicità solo così potremo arginare la sofferenza proporci con il sorriso che è la più bella espressione di uno spirito libero e propositivo.
Vedete, oggi è la vigilia di una Sacrale Festività che per noi Agrigentini è una grande ricorrenza “La Festa di San Calogero”, per me che sono un devoto chiedo al Santo la protezione in questo cammino, con spirito sereno e convinto di operare secondo i principi di legalità, altruismo, amicizia, ma soprattutto rispetto dell’essere umano, del fratello che trovandosi in condizione di bisogno o di disaggio, senza chiedere ti porta a donare qualcosa di te in termini di affetto e di impegno civile.
Non a caso la ricorrenza di San Calogero, contempla e rinnova la tradizione del donare il pane, ed io stesso continuando una tradizione avviata e praticata da mio Padre, distribuisco il pane benedetto. In segno di mortificazione ma di umana condivisione.
Amici, crediamoci tutti, guardiamo in positivo, per essere ciascuno protagonisti di un mondo e di una società migliore. Dove gli steccati dell’egoismo e dell’invidia siano superati e si registri il sopravvento di sentimenti semplici quali l’amore per il prossimo e la generosità solo così abbiamo praticato i principi del Rotary.
A Tutti Voi un Buon anno Rotariano, ma permettetemi di rivolgere a Patrizia il mio anticipato grazie, non solo perché so che in Lei posso sempre contare ma, per la grazia che la contraddistingue e per i giusti consigli che spero non vorrà lesinare nell’interesse reciproco del mio ruolo di servizio per il nostro Club e del Rotary, quindi avviamoci a percorrere questo cammino che spero possa essere per tutti, per ciascuno di noi un momento di arricchimento e di crescita morale.
Concludo affermando che ciascuno dovrà sentirsi protagonista per l’obiettivo comune, contribuire all’affermazione del Rotary e della fondazione, in questo anno ricade il 70°anno della fondazione. Infatti, in occasione del Congresso del 1917, il Presidente del RI uscente, Arch C. Klumph, propose di istituire un fondo di dotazione destinato a “fare del bene nel mondo”. Nel 1928 il Fondo fu ribattezzato “Fondazione Rotary” e divenne un’entità autonoma all’interno del Rotary International. Oggi noi continuiamo con il nostro impegno ad alimentarlo.
Quindi non mi resta che compiere il primo atto ufficiale il suono della campana che da diversi lustri, ma sempre con lo stesso sentire rivolge a tutti il saluto, il richiamo e l’invito ad impegnarsi per un grande principio comune: consolidare il progresso e l’aiuto verso l’umanità attraverso l’amicizia, si l’amicizia un bene unico, difficile da acquisire, possibile da conservare ed alimentare attraverso il Rotary.
Giuseppe Scimè – Presidente Eletto – Club Canicattì